Altri chiarimenti sulla e-fattura sono emersi nel corso del videoforum organizzato dal Consiglio nazionale in collaborazione con l’agenzia delle Entrate “La fatturazione elettronica tra privati: i chiarimenti ai dubbi della prima fase di applicazione delle nuove procedure”.
Forfettari. Se un fornitore di un soggetto minimo o forfettario inserisce, senza consenso del cliente, nel campo PecDestinatario dell’Xml (inserendo nel campo CodiceDestinatario il codice convenzionale “0000000”) l'indirizzo Pec del cliente preso dal registro delle imprese o dal registro pubblico Ini-Pec, il cliente è obbligato a conservare elettronicamente la e-fattura in Xml.
Non ci sono rimedi: il minimo o forfettario non può inserire nel portale Fatture e corrispettivi il codice identificativo “0000000”, senza indicare la Pec, in quanto il servizio di registrazione prevede solo l’indicazione di un codice destinatario diverso da “0000000” o di una Pec.
Codice fiscale. Se il cessionario/committente titolare di partita Iva comunica solo il codice fiscale, sta effettuando un acquisto come privato consumatore non nell’ambito dell’attività d’impresa, arte o professione.
Rifiuto della fattura. Nell'ambito delle fatture elettroniche tra privati, il destinatario non può rifiutare la fattura (anche nei casi in cui se ne riceve una per merce mai acquistata) utilizzando direttamente lo Sdi: dovrà rifiutarla attraverso canali diversi, come la e-mail o la Pec, e chiedere l’emissione di una nota di credito elettronica, che deve transitare per lo Sdi.
Se si riceve una fattura per operazione inesistente è consigliato l'invio di una segnalazione alla Guardia di Finanza o all’agenzia delle Entrate competente.
Unimatica, la società che gestisce il portale per la e-fattura del Consiglio nazionale dei commercialisti, nel corso del videoforum sulla fatturazione elettronica tra privati ha confermato l’arrivo della seconda release per il 4 febbraio, per il superamento dei bug riscontrati in questa prima fase, che terrà conto anche dei suggerimenti che giungono dai commercialisti per la gestione di alcune informazioni e funzionalità.
Il presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Massimo Miani, intervenendo al videoforum, ha ribadito che sarebbe stato necessario introdurre l’obbligo di fatturazione elettronica in maniera graduale per consentire a tutti di adempiere nei tempi giusti: “Nelle prime due settimane di avvio della fatturazione elettronica, si è avverato ciò che noi temevano. Le difficoltà iniziali nell’attuazione dell’obbligo, che abbiamo tante volte denunciato in ogni occasione, dalle audizioni ai convegni fino ai videoforum, si sono manifestate soprattutto per le imprese più piccole. Si tratta di problemi che, nella maggior parte dei casi, riguardano l’hardware, ma c’è anche un aspetto culturale che non dobbiamo trascurare perché il Paese non era pronto per tale cambiamento. A questo punto, però, dobbiamo risolvere i problemi esistenti nel più breve tempo possibile e far fronte ad un passaggio importante per il Paese e la nostra professione”.
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