Verbali via PEC, la riforma del CAD

Pubblicato il 15 febbraio 2018

C’è fermento nella stanza deputata a riunire gli ispettori del lavoro. Prende la parola il dirigente territoriale: “L’AgID promuove l’ICT nella PA. Ma secondo voi l’INL, con la pubblicazione in GU del D.lgs. 217/2017 che riforma il CAD, può consultare l’INI-PEC e inviare i verbali via PEC?”.

Ecco qua. La sala riunioni fa riaffiorare i peggiori incubi scolastici. In men che non si dica gli sguardi degli ispettori sono tutti rivolti verso il basso: ma il rivestimento del pavimento è vinilico o si tratta di linoleum?

Le facce terrorizzate e fintamente assorte a tentare di ravvivare ricordi inesistenti, lasciano spazio a un nuovo intervento dirigenziale: “L’Agenzia per l’Italia Digitale auspica che la Pubblica Amministrazione prosegua a progredire in tema di tecnologia digitale. Ora che il Codice dell’Amministrazione Digitale è stato riformato, vi chiedo se secondo voi è possibile notificare i verbali per posta elettronica certificata, magari attingendo dall’indice nazionale degli indirizzi di posta elettronica certificata di professionisti e imprese. Io ho qualche dubbio”.

Ambè, se è così, ma certo… ora è tutto più chiaro… eppure questo pavimento… ma che avranno utilizzato la resina? Ad un tratto però, un ispettore rompe gli indugi e prende la parola, sembra che sia stato il più rapido ad usare i motori di ricerca attraverso lo smartphone.

“Se interpreto bene la nuova normativa (art. 2 comma 6 D.lgs. 82/2005 come riformato dal D.lgs. 217/2017), forse possiamo inviare il verbale tramite PEC, però la formulazione non è chiara. In ogni caso, il singolo ispettore non ha la possibilità di firmarlo digitalmente, sicché suggerisco la seguente modalità”; l’ispettore si schiarisce la voce, il momento è solenne, intimamente sa che sta scrivendo la storia.

“Il verbale nasce in formato digitale mediante apposito software informatico. Seguendo le istruzioni del nuovo CAD lo trasportiamo in forma analogica, cioè lo stampiamo. Poi lo firmiamo con una penna. A questo punto, sempre ligi alle indicazioni del CAD, lo scansioniamo e lo riportiamo in digitale con asseverazione di conformità, se del caso effettuiamo anche protocollazione elettronica. Ed ecco qua, il verbale è pronto per essere inviato via PEC”: qualcuno timidamente accenna una smorfia di consenso. “Per sicurezza, però, forse è bene proseguire con l’invio cartaceo”: applausi scroscianti, un’ovazione.

Le considerazioni espresse sono frutto esclusivo dell’opinione degli autori e non impegnano l’amministrazione di appartenenza

Ogni riferimento a persone esistenti e/o a fatti realmente accaduti è puramente casuale

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