Secondo i dati illustrati al recente Congresso nazionale forense, l'attività degli avvocati, nello scorso anno, ha realizzato lo 0,6% del prodotto interno lordo italiano, per un valore di circa 9,2 milioni di euro. La quota di ricchezza prodotta dall'avvocatura, dal 1980 ad oggi, si è più che sestuplicata. Tuttavia, il pil del singolo avvocato si è ridotto anche a causa dell'aumento del numero dei professionisti. E' dunque auspicabile – precisa il Cnf - che venga riconosciuto dal Governo il doppio ruolo ricoperto dall'avvocatura sia come motore dell'economia che come ammortizzatore sociale. Un appello, in particolare, è volto al riconoscimento di una riduzione della pressione fiscale.
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