Urtare con la macchina chi prenota il parcheggio è reato

Pubblicato il 22 maggio 2015 Con sentenza n. 19075 depositata il 7 maggio 2015, la Corte di Cassazione, quinta sezione penale, ha respinto il ricorso di un imputato, condannato in primo e secondo grado, ex artt. 81, 594 e 582 c.p., per aver leso l'onore di una donna ed averle procurato lesioni.

L'imputato, in particolare, aveva urtato con la propria autovettura la predetta signora, facendola cadere a terra, probabilmente infastidito dal fatto che la stessa si trovasse in piedi, in mezzo ad un posto auto libero, che stava occupando per far parcheggiare un'amica, la quale stava sopraggiungendo

Avverso detta decisione ricorreva l'imputato, lamentando l'insussistenza dell'elemento soggettivo riconosciuto nel dolo eventuale, sottolineando come in realtà l'urto non fosse da lui voluto, in quanto convinto che la signora si sarebbe spostata.

Considerazione tuttavia disattesa dalla Cassazione, secondo la quale, invece, in sede di merito era stata sufficientemente accertata la volontà del conducente di procedere con la sua vettura nonostante la presenza della donna, anche a costo di provocare l'evento poi verificatosi.
Allegati
Condividi l'articolo
Potrebbe interessarti anche

Start-up e PMI innovative: nuovo codice tributo per tax credit sugli investimenti

29/04/2025

Confisca edilizia: l’ipoteca del creditore estraneo non si estingue

29/04/2025

Ultimi giorni per presentare la Dichiarazione IVA 2025

29/04/2025

Molestie in azienda: formazione dei datori di lavoro e dirigenti

29/04/2025

Avvocati: la proposta di riforma dell’ordinamento forense

29/04/2025

Memorandum: scadenze lavoro dal 1° al 15 maggio 2025 (con Podcast)

29/04/2025

Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".

Leggi informativa sulla privacy