Ungdcec a congresso. Revisione locale, prima dell’estate arriveranno le regole

Pubblicato il 16 aprile 2019

Il 57° Congresso Nazionale dell’Ungdcec - 11, 12 e 13 aprile 2019 Torino - partito dal tema “Il Giovane Commercialista a supporto dell'attività degli enti locali e delle società partecipate”, ha spaziato ben oltre.

Il Presidente Ungdcec, Daniele Virgillito, ha commentato i dati sulla professione nel 2018 forniti dallo studio della Fondazione nazionale commercialisti, dal quale emerge che la categoria è “incapace di vincere nessuna delle battaglie” che si è trovata ad affrontare negli ultimi dieci anni.

E’ una “professione senza un’identità comune, serve una svolta”, ha commentato il presidente, che auspica la ripartenza da “unità ed etica”.

E sul futuro della professione spiega: “Specializzazione, digitalizzazione e studi associati: questo è il futuro della nostra professione. La figura del commercialista è destinata a evolversi e oggi più di ieri è centrale non solo a supporto di privati e aziende, ma anche degli enti locali, fra interesse pubblico ed efficienza economica”.

Revisione locale, regole prima dell’estate

Novità in arrivo per la revisione locale. Giancarlo Verde, direttore centrale Finanza locale del Mininterno, intervenuto al congresso, sul ruolo dei revisori nel settore pubblico dice: saranno chiamati a diventare presidio di legalità nei comuni e nelle società partecipate.

Lo stesso Verde, durante il congresso Ungdcec, ha annunciato un decreto ministeriale, inviato al Consiglio di stato, che riscriverà le regole della revisione locale, atteso tra qualche mese. Il dm recepisce le proposte dell'Osservatorio sulla finanza e la contabilità degli enti locali presso il ministero dell'interno condivise dalla Conferenza stato-città l'8 novembre 2018.

Le novità saranno a regime tra il 2020 e il 2021.

Nel 2020, spiega il direttore, i revisori avranno l'obbligo di sostenere un esame annuale con cui il Viminale testerà la formazione e l'aggiornamento dei professionisti.

Dal 2021 saranno in vigore le nuove modalità di estrazione a sorte, l'istituzione della quarta fascia professionale (per i revisori dei comuni sopra i 50.000 abitanti, delle province e delle città metropolitane) e la previsione di dell'obbligo di effettuare un periodo di tirocinio per accedere alla prima fascia (comuni fino a 4999 abitanti).

L’equo compenso ai praticanti

Il sottosegretario alla Giustizia Jacopo Morrone ha manifestato la volontà governativa di pensare a una remunerazione per i tirocinanti.

Sul punto, la presidente del Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro e del Cup, Marina Calderone, chiosa: “Già la riforma delle professioni del 2011 includeva una simile previsione, in riferimento all'apporto che il praticante poteva dare al complesso dell'attività di studio. Mi piace, oggi, sottolineare la rinnovata sensibilità di Morrone, anche per rimarcare l'esigenza che l'equo compenso sia un patrimonio delle categorie, che devono certamente guardare al futuro dei giovani. Tale indennità deve servire per entrare nel circuito professionale, senza soccombere e uscirne prematuramente al di là del fatto che parliamo sempre di una questione di dignità... ma con la giusta regolamentazione”.

La presidente pensa più che altro ad un'indennità, visto che i tirocinanti già accedono al patrimonio di competenze ed esperienze degli studi, prima di intraprendere la libera professione.

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