Un Decreto legge ha salvato le commissioni sui prestiti

Pubblicato il 24 marzo 2012 Le banche sono di nuovo autorizzate ad applicare le commissioni sui prestiti, dopo l'”errore”, commesso in sede di approvazione del Decreto Liberalizzazioni, che aveva portato alla loro cancellazione.

E' l'effetto del Decreto legge approvato dal Consiglio dei ministri il 23 marzo per correggere, come scrive l'esecutivo in una nota, “un punto controverso”. Dunque, la strada scelta dal Governo è stata quella di un provvedimento ad hoc che ha, così, evitato problematiche nei rapporti tra istituti di credito e clienti.

Il documento prevede l'applicazione, alle commissioni per l'accesso al credito, di un tetto trimestrale dello 0,5%; le commissioni saranno azzerate solo se superano il limite fissato dal Cicr. Altro punto importante, soprattutto per piccole e medie imprese, del Decreto legge riguarda la creazione di un osservatorio sul credito: l'organo, di cui fanno parte anche Bankitalia e il ministero dello Sviluppo, potrà chiedere informazioni per valutare se vi sono state criticità nell'erogazione dei finanziamenti ai richiedenti.

L'Abi, che a seguito della cancellazione delle commissioni aveva dato le proprie dimissioni, ha commentato positivamente l'operato del Governo, affermando che “viene così superato il rischio di un negativo impatto sull'accesso al credito che avrebbe provocato effetti nocivi per le banche, le imprese, le famiglie".
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