La commissione costituita dal Cnf e composta dai presidenti degli Ordini territoriali, delle associazioni forensi e della Cassa di previdenza degli avvocati, sta mettendo a punto alcune proposte da inserire nel testo di riforma della legge professionale. Così, in materia di pratica forense, si pensa all'introduzione di un test d'ingresso per l'iscrizione all'albo dei praticanti e all'obbligo di frequentare per due anni, oltre che uno studio professionale, anche una scuola forense dove si terranno verifiche intermedie e finali di profitto. Chi ha più di 50 anni, non potrà più presentarsi per l'esame di stato per il quale si avrà anche una preselezione informatica, e non si potranno più utilizzare i codici commentati per le prove scritte. Sul fronte della formazione continua, questa sarà obbligatoria e più controllata; inoltre, gli avvocati potranno specializzarsi in una o più branche del diritto solo attraverso corsi di alta formazione ed un esame finale davanti al Consiglio nazionale forense. Le verifiche sull'esercizio effettivo e continuativo dell'attività, pena la cancellazione dall'albo, saranno periodiche.
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