Continua a generare discussioni il tema del trattamento fiscale dei rimborsi spese spettanti ai professionisti. La questione sorta sulla base di un’interpretazione della Dre Piemonte continua ad alimentare preoccupazioni in primo luogo per non essere aderente a norme di legge e poi perchè in contrasto con precedenti interpretazioni dell’Amministrazione finanziaria. L’interpretazione fornita dalle Entrate, per cui le spese di vitto e alloggio del professionista devono considerarsi integrative del compenso - anche se sostenute direttamente dalla società committente – e, quindi, da aggiungere all’importo complessivo che deve essere fatturato, è però secondo l’opinione di molti professionisti in evidente contrasto non solo con la normativa ma anche con la comune prassi. Senza considerare il fatto che l’imputazione al professionista di tali spese porterebbe ad alterare la determinazione del reddito del professionista stesso ( che può dedurre le spese di trasferta non interamente, ma nel limite del 2% dei compensi percepiti) con notevoli complicazioni anche ai fini della ritenuta d’acconto. Per queste ragioni, pure dalla Fondazione Luca Pacioli – tramite la voce del suo Presidente, Paolo Moretti – arriva il monito per cui sembrerebbe opportuno evitare motivi di ulteriori preoccupazioni per l’intera categoria, soprattutto se privi di qualsiasi fondamento normativo. Anzi, è auspicabile, invece, proprio un intervento chiarificatore dell’Agenzia delle Entrate e, se necessario, anche un chiarimento normativo.
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