E’ di ieri l‘approvazione del documento sui controlli contabili n. 2, che porta la sigla del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e titola: “Compiti di natura contabile e doveri di controllo del bilancio di esercizio del collegio sindacale che non sia stato incaricato del controllo contabile”. In esso è strutturato il raggio d’azione del collegio sindacale, efficacemente differenziato da quello del revisore contabile: l‘uno ha il carico della “vigilanza sull’adeguatezza e sul regolare funzionamento del sistema contabile”, l’altro il ruolo di formulare un giudizio d’attendibilità sul complesso dell’attività sociale e sul bilancio. Tra i due, il collegio sindacale si evolve in organo supervisore policentrico, “un grande fratello della società”, rimarca l’Autrice, i cui poteri s’ingrossano fino allo scambio di informazioni, nei gruppi societari, con gli organi di controllo delle controllate e fino a poter ritenere, in tutto o in parte, inopportuna la distribuzione degli utili proposta dagli amministratori. Fino al controllo contabile delle verifiche alle non quotate, che si fanno, così, soggette alla doppia ispezione di revisori e collegio. Fino alla vigilanza sui revisori.
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