Il ministro dell’Economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti e la consigliera federale Karin Keller-Sutter hanno firmato una “dichiarazione d’intenti” per regolamentare stabilmente la modalità dello smart working (telelavoro) per i lavoratori frontalieri.
Lo ha comunicato il Ministero delle finanze in data 10 novembre 2023.
Con l’intesa sottoscritta tra Italia e Svizzera, viene stabilita, in ottemperanza con l’Accordo sui frontalieri, la possibilità per i frontalieri di lavorare in smart working fino a un massimo del 25% dell’orario di lavoro.
La nuova regola si applica dal 1° gennaio 2024.
Si ricorda che è vigente la legge n. 83/2023 che ha ratificato l’Accordo tra la Repubblica italiana e la Confederazione svizzera relativo all'imposizione dei lavoratori frontalieri firmato a Roma il 23 dicembre 2020.
Viene stabilito che per il 2023 si applichi il seguente regime impositivo ai transfrontalieri:
Invece, dal 2024, subentra una tassazione concorrente tra paese della fonte di reddito e paese di residenza. Il reddito da lavoro dipendente percepito dai frontalieri è imponibile nello Stato in cui è prestata l’attività lavorativa mediante ritenuta alla fonte, in misura pari fino a un massimo dell’80% di quanto dovuto in base alle disposizioni sulle imposte sui redditi delle persone fisiche, comprese le imposte locali.
Invece, lo Stato di residenza del lavoratore tassa per concorrenza il reddito per l’intero ammontare, garantendo tuttavia l’eliminazione della doppia imposizione.
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