Sospensione della prescrizione dopo il primo grado: tentativi di dialogo

Pubblicato il 06 novembre 2018

Presso le Commissioni riunite Affari costituzionali e Giustizia della Camera è in agenda l’esame di ammissibilità degli emendamenti presentati al disegno di legge anticorruzione (denominato “spazzacorrotti”), compreso l’emendamento, presentato dai 5stelle, di riforma della prescrizione penale.

Su questo, non è stata ancora raggiunta un’intesa, per come anche sottolineato dal capogruppo della Lega in commissione Affari costituzionali, Igor Iezzi, anche se il Guardasigilli sembra voler tirare dritto quando, in un’intervista al Corriere della Sera precisa “Se arriveranno proposte di annacquamento sulla prescrizione, noi non arretreremo di un millimetro”.

Contrarietà associazioni forensi

Nel frattempo, si è ulteriormente allargata la schiera dei soggetti contrari all’intervento normativo sul blocco della prescrizione: da ultimo, sono intervenute anche l'Unione Nazionale Camere Civili (UNCC), l'Unione Nazionale Camere Avvocati Tributaristi (UNCAT) e l'Associazione Italiana Avvocati di Famiglia (AIAF), esprimendo il loro netto dissenso e la richiesta di un immediato ritiro della proposta emendativa.

CNF: si prenda tempo utile per una riflessione

Il Consiglio Nazionale Forense, il cui Presidente, Andrea Mascherin, è stato ricevuto, ieri, dal ministro Bonafede, ha chiesto al Guardasigilli di prendere il tempo utile per una riflessione sull’eventuale modifica dell’istituto della prescrizione.

L’auspicio del CNF – si legge in una nota pubblicata sul sito istituzionale il 5 novembre – è che “il Ministro della Giustizia, ragionando ovviamente sulla sua specifica proposta, accolga l’idea di istituire un tavolo di lavoro con magistrati e avvocati per approfondire il tema della prescrizione e le tante delicatissime implicazioni, impiegando a tale fine il tempo utile e necessario. Naturalmente spetta alla politica, eventualmente, individuare le modalità tecniche per la costruzione di tale percorso di analisi”.

L’esigenza – ha sottolineato Mascherin – è di rimettere al centro del processo penale l’imputato e la presunzione di non colpevolezza, unita all’esigenza “di importanti investimenti economici e di interventi procedurali che conservino e rafforzino le garanzie difensive e che scongiurino il rischio di sottoporre l’imputato ad un processo infinito”.

L’intervento sulla prescrizione, infatti, potrà essere realizzato “solo dopo, e non prima, aver raggiunto una ragionevole durata del processo”.

Prossimi incontri con OCF e Camere penali

Il ministro della Giustizia, in settimana, dovrebbe incontrare anche il Coordinamento dell’Organismo Congressuale Forense a cui ha manifestato di essere aperto al dialogo e al confronto non solo sul tema della prescrizione ma anche su altri temi, come la riforma del processo civile.

E sempre nei prossimi giorni, il Guardasigilli dovrebbe incontrare anche gli avvocati dell’Unione delle Camere penali, principalmente coinvolti nell’emendamento sul blocco della prescrizione.

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