Nuovo spesometro nuovo intoppo, stavolta con i “gestionali”, i software acquistati dai professionisti per eseguire le comunicazioni Iva.
Per molti professionisti la ricevuta, senza comunicazione della motivazione, porta la dicitura “file scartato”. L'agenzia delle Entrate ha avvisato Sogei.
Cndcec e Associazione nazionale commercialisti denunciano nuovi capricci della piattaforma “Fatture e corrispettivi”.
Un comunicato ANC del 3 ottobre spiega la situazione ad oggi:
Intanto, dal vertice al Mef - Sogei arriva la decisione che tutti coloro che si sono visti scartare gli invii effettuati tra le 17 di lunedì e le 10,30 del 3 ottobre senza l’indicazione dell’errore commesso dovranno rinviare i dati.
Il direttore generale di AssoSoftware, Roberto Bellini, ha dichiarato: “Siamo molto contrariati dai messaggi comunicati dal call center dell’agenzia delle Entrate perché flussi corretti già inviati non dovrebbero essere rinviati. Questo, se fosse confermato, oltre a creare disagio e problemi agli utenti, porrebbe un ombra sul funzionamento del sistema di interscambio che in questo caso non sarebbe stato in grado di elaborare correttamente i dati ricevuti chiedendo all’utente un nuovo invio”.
Il Cndcec spinge sull'opportunità di una immediata comunicazione di una proroga lunga dei termini con sospensione delle sanzioni e la possibilità di correzione di errori o ritardi.
L’Associazione Nazionale Commercialisti chiede l’immediata messa offline dell’intera procedura, dandone opportuna, ufficiale e motivata notizia; chiede, inoltre, l’annullamento dell’adempimento per manifesta incapacità dell’Amministrazione nel fornire e nel gestire gli strumenti che essa stessa concepisce.
“In un tempo caratterizzato dalla ineludibile necessità di ricorrere sempre più allo scambio telematico dei dati e all’interconnessione delle banche dati pubbliche, mancano spesso un’adeguata consapevolezza e competenze idonee a far fronte all’incremento dei rischi per i diritti e le libertà delle persone coinvolte”, scrive il Garante Antonello Soro. E aggiunge che il fenomeno rappresenta un elemento di “grande vulnerabilità”, che sta minando “la fiducia dei cittadini e delle imprese” e la “credibilità del Governo nella sua opera di attuazione dell’Agenda digitale”. È, pertanto, oppurtuna una “verifica puntuale dello stato di sicurezza delle banche dati pubbliche e dei processi in corso di attuazione dell’Agenda digitale”.
Plauso per il Garante dal presidente Cndcec, Miani: “La presa di posizione di Soro certifica di fatto la gravità della situazione creatasi in queste settimane sullo spesometro. Un adempimento sulla cui complessità avevamo immediatamente messo in guardia tutti i nostri interlocutori istituzionali. Quanto accaduto, anche sul fronte della privacy, pone con forza il tema della direzione che si vorrà dare al nostro sistema fiscale”.
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