Il Disegno di legge cosiddetto “anticorruzione” o “spazzacorrotti” approvato, il 6 settembre, dal Consiglio dei ministri e che dovrà essere ora sottoposto al vaglio dei due rami del Parlamento contiene, tra le altre misure, la previsione di impunibilità per i “pentiti” della corruzione.
Chi, ossia, denuncia in tempo, si autodenuncia o fornisce un supporto utile alla giustizia non sarà punibile.
Questo, spiegano dal ministero della Giustizia, in presenza di alcune condizioni:
Tra le altre novità, il provvedimento introduce la misura patrimoniale della confisca dei beni anche in caso di prescrizione oltre il primo grado o in caso di amnistia.
La confisca inflitta con la condanna di primo grado, ossia, non viene meno né in caso di amnistia, né in ipotesi di prescrizione.
Da segnalare anche il ritorno alla procedibilità d’ufficio per il reato di appropriazione indebita aggravata attualmente perseguibile a querela: chi si appropria di denaro non suo – si legge nelle slide relative al Ddl “spazzacorrotti”, pubblicate sul sito istituzionale del Consiglio dei ministri – “nei casi più gravi, sarà indagato d’ufficio, senza che sia necessaria denuncia da parte della vittima”.
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