Il decreto legge che contiene il pacchetto sicurezza ha ricevuto ieri il voto della Camera ed ora passa al Senato, dove dovrà essere convertito in legge entro la fine della prossima settimana. Il decreto prevede che non è sufficiente la sola assenza di procedimenti penali in capo all'imputato per l'applicazione delle attenuanti generiche. Tra le novità, introdotte dall'emendamento all'art. 31 del Dl n. 112/2008, si sottolinea la previsione secondo cui nelle carte di identità rilasciate dal 1° gennaio 2010, saranno presenti, accanto alla firma ed alla foto del cittadino, anche delle impronte digitali dello stesso. Il documento di identità, che avrà una durata di 10 anni, sarà introdotto nella versione elettronica. Il garante della privacy, Francesco Pizzetti, sottolinea la legittimità di tale novità purché non sia discriminatoria, riguardi tutti i cittadini e sia regolamentata dal Parlamento che deve prevedere adeguate garanzie per la protezione dei dati.
Col maxi-emendamento apportato al decreto dal governo, comunque, la fisionomia dell'originario decreto è profondamente mutata. Ora la normativa prevede la modifica della disciplina dell'immigrazione con la previsione dell'arresto in flagranza e del processo per direttissima nei confronti di chi trasgredisca all'ordine di espulsione; l'aggravante di clandestinità, l'aumento delle sanzioni per chi dichiari false generalità al pubblico ufficiale, la previsione di una condotta penalmente rilevante per chi ceda in locazione immobili ai clandestini. E' stata inasprita la pena per chi partecipi ad un'organizzazione criminale ed per l'automobilista che rifiuti di sottoporsi al test alcoolimetrico; sono stati, infine, riaperti i termini per il patteggiamento, anche quando siano già trascorsi o ci sia stata comunque una proposta respinta dal giudice. Altro obiettivo dell'attuale esecutivo è, poi, quello della creazione di una banca dati genetica nazionale e la risoluzione dell'impasse normativa riguardante il prelievo coatto di campioni biologici a imputati e terzi, anche fuori dai casi previsti dalla legge.
Col decreto legge n. 92/2008 sono stati conferiti ai sindaci ed ai vigili urbani maggiori poteri di pubblica sicurezza ed ordine pubblico. In tali materie, infatti, il primo cittadino potrà intervenire autonomamente, seppur con una preventiva comunicazione al prefetto; il sindaco potrà poi segnalare la presenza di immigrati irregolari e concorrerà al coordinamento tra polizia locale e polizia statale. I vigli urbani, dal canto loro, potranno avere accesso al centro di elaborazione dati del ministero dell'Interno, sia per consultazioni che per aggiornamenti.
Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".