In una causa di risarcimento a seguito di incidente stradale, il danneggiato non ha diritto alla ripetizione delle spese sostenute per la consulenza di una società infortunistica, se si tratta di un sinistro semplice, con pieno riconoscimento – come nel caso esaminato – di responsabilità da parte del conducente dell’altro veicolo.
Lo ha sostenuto la Corte di Cassazione, terza sezione civile, respingendo le ragioni di un soggetto danneggiato in occasione di un sinistro stradale, in quanto ha ritenuto non necessario, nel caso de quo, il ricorso da parte del ricorrente, alla consulenza di uno studio di infortunistica. Scelta che rimane senz'altro legittima e di maggior comodità per il danneggiato medesimo, ma che non può essere riversata sul danneggiante né sulla compagnia assicuratrice di costui, laddove ritenuta sostanzialmente superflua ai fini di una più pronta e semplice definizione del contenzioso.
L’ausilio di detta consulenza – rileva la Corte con sentenza n. 9548 del 13 aprile 2017 - non è di fatto servito a smorzare le resistenze della società assicuratrice né, dunque, ad evitare la necessità di introdurre il giudizio.
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