Sequestrati i capitali scudati per frode fiscale

Pubblicato il 06 aprile 2012 Negato il dissequestro dei capitali scudati, parte delle somme confiscate per equivalente, ad un amministratore delegato di un'azienda accusato di frode fiscale, anche per l'emissione di fatture oggettivamente inesistenti.

Con la sentenza n. 12757, del 4 aprile 2012, i giudici di Cassazione sottolineano come non è contemplata un'amnistia per i capitali rimpatriati, secondo la causa di non punibilità prevista dall'art. 1 del D.L. n. 103, del 3 agosto 2009, convertito in legge n. 141, del 3 ottobre 2009, e che, di fronte al reato, le somme scudate sono inserite nel capitale confiscato per equivalente non perché oggetto di rimpatrio ma perché concorrono alla formazione del valore da porre sotto sequestro in via cautelare.
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