La dedizione all’alcolismo di un coniuge comporta, nell’ambito del giudizio di separazione, l’addebito al coniuge colpevole di non apportare al matrimonio un valido contributo né economico né morale. Sono queste le precisazioni a supporto della sentenza del Tribunale di Reggio Emilia del 10 dicembre 2009 che ha addebito alla ex moglie la causa della frattura del rapporto matrimoniale in quanto dedita all’alcol, a causa del quale aveva anche abbandonato il tetto coniugale accompagnandosi con un altro uomo.
Per i giudici emiliani la dedizione a sostanze stupefacenti o alcoliche costituisce un atto libero volontario, a meno che non si provi che è legata a fattori personali patologici o ambientali. Ma nella fattispecie concreta i giudici non hanno riscontrato la presenza di motivi particolari ai quali attribuire la dipendenza. L’addebito comporta anche il rigetto da parte della donna della domanda di assegno alimentare.
Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".