Se l'ente della Santa sede non è centrale la giurisdizione sulla causa di licenziamento spetta al giudice italiano

Pubblicato il 02 agosto 2011 Con sentenza n. 16847 depositata il 1° agosto 2011, la Corte di cassazione ha accolto il ricorso presentato da una dipendente di un ente della Santa sede, precisamente del Pontificio collegio americano, avverso la decisione con cui i giudici di merito avevano dichiarato il difetto di giurisdizione del giudice italiano in ordine alla domanda dalla stessa presentata al fine di ottenere la declaratoria di illegittimità del licenziamento irrogatole e la conseguente reintegrazione sul posto di lavoro.

Mentre nel testo della sentenza impugnata era stato affermato che l'ente datore di lavoro era territorialmente e giuridicamente estraneo all'ordinamento italiano per cui il giudice italiano doveva ritenersi privo in ordine alla controversia di lavoro in oggetti, i giudici di legittimità hanno ricordato come “l'immunità di cui all'articolo 11 del Trattato non è invocabile dal Pontificio collegio americano del nord perché lo stesso non rientra nel novero degli enti centrali della Chiesa Cattolica”; ne discendeva la dichiarazione di giurisdizione del giudice ordinario e la cassazione della decisione impugnata.
Condividi l'articolo
Potrebbe interessarti anche

Enti pubblici non economici. Rinnovo

07/02/2025

CCNL Enti pubblici non economici - Stesura del 27 gennaio 2025

07/02/2025

Braccianti agricoli, trascinamento di giornate: adempimenti entro il 24 febbraio 2025

06/02/2025

Sgravio contributivo lavoratrici madri: ok anche per lavoratrici intermittenti

06/02/2025

Nuova chance per l’assegnazione agevolata nel 2025

06/02/2025

Investimenti sostenibili 4.0, agevolate PMI del Sud

06/02/2025

Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".

Leggi informativa sulla privacy