Il Dl anti-crisi è all'esame delle Commissioni Bilancio e Finanze. Uno dei due emendamenti presentati dal Governo, al centro dell’attenzione di questi giorni, introduce lo scudo fiscale che, per favorire l’emersione delle attività finanziarie e patrimoniali detenute all’estero in violazione delle norme fiscali e valutarie, prevede l'istituzione di un'imposta straordinaria sulle attività finanziarie e patrimoniali detenute fuori dal territorio dello Stato ai fini della regolarizzazione.
Alcune modifiche sono state apportate nelle ultime ore dai relatori. Tre le correzioni più importanti:
- rispetto alla versione precedente non è previsto che possano godere dei benefici dello scudo fiscale reati come il falso in bilancio, il riciclaggio, la ricettazione e la bancarotta (decreto legislativo n. 74 del 2000), infatti saranno tollerati solo i reati tributari di dichiarazione infedele e omessa dichiarazione;
- é stata tolta la possibilità di regolarizzare senza rimpatrio le somme detenute in Paesi aderenti allo spazio economico europeo, la possibilità rimane, pertanto, solo per i Paesi Ue;
- slitta al 15 settembre prossimo la data di avvio dello scudo inizialmente prevista per il 15 ottobre.
Si ricorda che l’imposta straordinaria sulle attività detenute illegalmente all’estero almeno al 31 dicembre 2008 si applica nella misura del 50%, interessi e sanzioni inclusi e senza diritto allo scomputo di eventuali ritenute o crediti, su un reddito lordo presunto delle attività estere pari al 2% per ciascuno dei cinque anni precedenti l’emersione (dunque 10%): si tratta in sintesi di un’imposta del 5% del valore delle attività emerse.
Gioia Lupoi
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