Sì all’Iva sul corrispettivo del servizio di riscossione
Pubblicato il 31 maggio 2014
Sulla questione circa l’assoggettabilità o meno ad Iva dell’
attività di riscossione effettuata dalle cosiddette
società in house, ossia dalle società a capitale interamente pubblico, partecipate dagli
enti locali per conto dei quali svolgono l’attività di riscossione è intervenuta l’Agenzia delle Entrate con la
risoluzione n. 56 del 30 maggio 2014.
L’intervento chiarificatore si è reso necessario a seguito delle novità apportate dal decreto legge n.
179/2012, che modificando gli articoli 4 e 10 del Dpr
633/1972 ha cancellato il previgente trattamento di esenzione.
L'aggio di riscossione soggetto ad Iva
L’Agenzia specifica ora che le società che effettuano l’attività di riscossione per conto degli enti pubblici – anche se partecipate da questi ultimi – conservano la forma giuridica delle società di capitali e sono, dunque, soggetti giuridicamente distinti dagli enti che le controllano.
Pertanto, l’attività di riscossione dei tributi affidata a tali società rientra nella sfera di applicazione dell’Iva.
Ne deriva che il corrispettivo del servizio di riscossione dei tributi deve essere considerato imponibile ai fini dell’Imposta sul valore aggiunto, avendo il Dl n. 179/2012 cancellato il precedente riferimento alle operazioni relative alla riscossione dei tributi, che ora dunque diventano imponibili.