Riti civili ridotti a tre

Pubblicato il 08 giugno 2011 Il Decreto legislativo sulla razionalizzazione dei riti civili verrà esaminato dal Consiglio dei ministri nella sua seduta di domani 9 giugno. Il progetto è volto alla semplificazione dei vari modelli attualmente presenti i quali verranno ricondotti a tre fondamentali: quello ordinario di cognizione, quello sommario e quello del lavoro. Saranno fatte salve, comunque, misure più particolareggiate per specifiche procedure.

In particolare, i procedimenti di opposizione alle ordinanze ingiunzioni, alle procedure di recupero degli aiuti di Stato indebitamente concessi, alle sanzioni amministrative inflitte per le trasgressioni alla legge sugli stupefacenti e per le controversie sugli aiuti alle vittime del terrorismo, ai provvedimenti del Garante della privacy, saranno tutti ricondotti al rito del lavoro.

Il modello del procedimento sommario di cognizione sarà invece applicato alle cause sugli onorari forensi, alle opposizioni ai decreti di pagamento delle spese di giustizia, alle controversie sugli allontanamenti dei cittadini Ue e sulle espulsioni degli extracomunitari, ai procedimenti per il riconoscimento dello status di rifugiato e per il ricongiungimento dei familiari, alle opposizioni alle decisioni di convalida dei trattamenti sanitari obbligatori, alle cause in materia elettorale, alle liti sulle misure disciplinari a carico dei notai, alle opposizioni alla riabilitazione del debitore protestato, alle cause sul risarcimento danni per le intercettazioni telefoniche e quelle sulla discriminazione.

L'ordinario processo di cognizione verrà invece utilizzato per le opposizioni alle procedure coattive per la riscossione delle entrate di Stato ed enti locali, per le stime effettuate nell'ambito di procedimenti di espropriazione e di procedimenti per il riconoscimento di procedimenti di volontaria giurisdizione emessi all'estero.  
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