Risultato scarso, parcella esigua
Pubblicato il 08 febbraio 2014
Secondo la Suprema corte di Cassazione – ordinanza n.
2863/2014 – è legittimo che il compenso professionale venga parametrato anche ai concreti risultati e vantaggi conseguiti dal cliente.
Nel caso specificamente esaminato, i giudici di legittimità si sono occupati del compenso di un avvocato che, nell'ambito di una curatela fallimentare, aveva provveduto alla redazione di un progetto divisionale di beni non condiviso dall'organo giudicante e, per questo, liquidato con una somma piuttosto esigua.
Il professionista si era opposto alla quantificazione del giudice lamentando che, trattandosi di un'obbligazione di mezzi, l'attività dallo stesso prestata avrebbe dovuto essere remunerata indipendentemente dal risultato.
La Suprema corte ha, tuttavia, confermato il verdetto dei giudici di merito condizionando la parcella del legale anche ai minimi risultati ottenuti dal cliente.