Rischia la condanna per bancarotta il commercialista che guida la distrazione dei beni aziendali
Pubblicato il 25 maggio 2010
La Cassazione, Quinta sezione penale, con sentenza n. 19545 del 24 maggio 2010, ha confermato la condanna per bancarotta fraudolenta impartita dai giudici di merito nei confronti di un commercialista, sindaco di una società, che con gli altri soci della stessa aveva macchinato dei trasferimenti di beni dell'azienda per distrarli dai creditori della società insolvente.
Lo stesso professionista aveva ammesso, con dichiarazioni rese al pubblico ministero e poi legittimamente acquisite, in dibattimento, a seguito dell'esercizio della facoltà di non rispondere, il proprio ruolo di “guida tecnica” di tutte le attività di trasferimento spoliativo dei beni della società. Inoltre, nelle fasi di merito era emerso che il ricorrente aveva partecipato direttamente alla distrazione dei beni aziendali, acquistandoli attraverso un'altra impresa. Se ne era desunta “la totale abnegazione del ricorrente nella costruzione e nello sviluppo del piano finalizzato alla scomparsa giuridica dei beni di massimo valore, tanto da spingersi, dal ruolo di regia e di comando nella tecnica fraudolenta, a quello di diretto occultatore di beni residui”.