Il decreto Rilancio lascia la commissione Bilancio della Camera e si avvia verso l’Aula. L’ecobonus al 110% è ampliato alle case popolari degli IACP, per le quali si protrarrà fino a giugno 2022, alle comunità montane, alle seconde case in condominio e unifamiliari (villette a schiera o singole case).
Le modifiche hanno portato all’inclusione degli interventi di demolizione e ricostruzione.
Si ricorda che il credito d’imposta è spalmato in 5 anni con rate di pari importo ed è cedibile. Chi effettua gli interventi può successivamente cedere il credito ad altri soggetti, anche agli intermediari finanziari.
Il beneficio non si estenderà al sisma bonus e alla detrazione del 90% per la stipula dell’assicurazione.
Oltre a ritocchi dei massimali di spesa nei condomini per il cappotto termico, si registra un’importante estensione per la coibentazione, con l’ammissione degli interventi sulle superfici inclinate come i tetti.
Nulla da fare per il vincolo dell’abbattimento di due classi energetiche dell’edificio: resta sia per il cappotto termico che per la sostituzione delle caldaie.
Il credito d’imposta del 110%, dunque, potrà riguardare anche due unità immobiliari dello stesso proprietario. Tra i beneficiari anche il terzo settore, le onlus, le associazioni e le società sportive dilettantistiche (per gli spogliatoi).
Sono tagliati fuori, oltre che ville, castelli e case di lusso, anche gli immobili delle imprese turistiche (ad esempio le strutture alberghiere).
Un portale consentirà la corretta gestione della cessione del credito d’imposta. Sarà disponibile 30 giorni dopo l’entrata in vigore della legge.
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