Riforme processuali, digitalizzazione, assunzioni: linee programmatiche del Guardasigilli

Pubblicato il 17 ottobre 2019

Ieri 16 ottobre, presso la Commissione Giustizia della Camera, il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, ha illustrato le linee programmatiche del suo dicastero.

Restituire fiducia ai cittadini, riduzione tempi dei processi 

In primis, ha ribadito l’obiettivo prioritariamente perseguito di restituire ai cittadini la fiducia nel sistema giudiziario.

Tra gli interventi indicati, il Guardasigilli ha parlato di drastica riduzione dei tempi dei processi, da operare attraverso la riforma del sistema processuale, penale e civile, le avviate procedure di assunzione di personale giudiziario e amministrativo nonché l’incremento delle politiche di digitalizzazione della giustizia, ai fini di una maggiore efficienza e di un miglioramento delle condizioni degli operatori.

Ribadita, altresì, l’importanza della sinergia istituzionale in materia di giustizia, definita l’unica via per ottenere un "salto di qualità" nell’azione riformatrice.

Bonafede ha precisato che il confronto politico con le forze di maggioranza di governo ha iniziato a dare i suoi frutti, per come anche dimostrato dal recepimento, da parte degli uffici competenti, “dei primi contributi raccolti nel corso delle interlocuzioni avvenute nelle ultime settimane".

Carceri e riforma intercettazioni

All’attenzione del Guardasigilli c’è poi il fenomeno carcerario, rispetto al quale ha evidenziato l’obiettivo di garantire un maggior benessere dei detenuti e degli agenti della polizia penitenziaria, da perseguire anche mediante l'implementazione “di imponenti interventi di edilizia penitenziaria nonché per mezzo di una rafforzata politica di espulsioni dei detenuti extracomunitari a favore dei loro Paesi di provenienza".

Rispetto alla riforma delle intercettazioni, il ministro ha parlato della necessità di coniugare le esigenze di giustizia, il diritto di difesa, la privacy e “il diritto degli organi di stampa ad informare e quello dei cittadini ad essere informati".

CNF: positivo l’impegno su temi fondamentali per l’Avvocatura

Il Consiglio Nazionale Forense, a mezzo del presidente Andrea Mascherin, ha commentato l’intervento del Guardasigilli, evidenziando la propria soddisfazione per l’impegno ribadito dal ministro rispetto a contenuti “fondamentali” per la professione forense e sui quali, peraltro, è stata da tempo attivata una collaborazione tra CNF e Guardasigilli.

Il riferimento è all’intervento volto a riconoscere il ruolo dell’avvocato nella Costituzione, al rafforzamento della legge sull’equo compenso, alla riforma dell’accesso alla professione, alle modifiche in tema di gratuito patrocinio e di specializzazioni, alle politiche di investimenti nel settore giustizia nonché agli interventi di edilizia giudiziaria.

Mascherin è tornato anche a sottolineare l’importanza del dialogo e del confronto sulle riforme, da proseguire “senza escludere una probabilmente necessaria fase di monitoraggio, per un tempo ragionevole, sugli effetti delle riforme”.

Un monitoraggio che per il rappresentante del CNF “potrebbe essere utile sia per tempestivi interventi correttivi sia per valutare la soluzione migliore per temi notoriamente sensibili quale ad esempio quello della prescrizione”.

In materia di intercettazioni, il presidente Mascherin ha precisato di condividere la necessità di tutelare la privacy e la dignità delle persone, riaffermando, altresì, “l’assoluta necessità che sia escluso ogni ascolto nei colloqui tra avvocato e assistito”.

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