L’Organismo Congressuale Forense ha indetto una giornata di astensione dalle udienze e da tutte le attività giudiziarie in ogni settore della Giurisdizione, contro la riforma della prescrizione.
Lo sciopero “contro l’allungamento sine die dei tempi del processo penale” è previsto per il 25 ottobre 2019.
L’Avvocatura, attraverso la protesta, intende manifestare nei confronti della disposizione contenuta nella “legge spazzacorrotti” (n. 3/2019) che, a partire dal 1° gennaio 2020, inibirebbe il decorso del termine di prescrizione dei reati dopo la pronuncia della sentenza di primo grado.
L’OCF aderisce, così, all’invito formulato dall’Unione delle Camere Penali Italiane che già nei giorni scorsi aveva deliberato un’iniziativa di sciopero per i giorni dal 21 al 25 ottobre 2019.
Gli avvocati penalisti, nella delibera di proclamazione dell’astensione, avevano invitato le associazioni di categoria a concorrere nell’organizzazione di manifestazioni di protesta su base territoriale.
Ora è l’OCF a sollecitare, a sua volta, tutte le componenti dell’Avvocatura istituzionale ed associativa a valutare l’opportunità di organizzare eventi di sensibilizzazione pubblica su base nazionale.
Secondo il Coordinatore dell’Organismo di rappresentanza politica dell’Avvocatura, Avv. Giovanni Malinconico, “l’entrata in vigore della riforma della prescrizione nell’attuale formulazione avrebbe gravissime conseguenze sui diritti fondamentali dei cittadini, i quali vanno dunque debitamente informati e sensibilizzati”.
Da qui la ferma e consapevole convinzione della categoria – continua Malinconico nel comunicato stampa dell’8 ottobre 2019 con cui viene data notizia dell’astensione – “che il grave problema della intollerabile dilatazione dei tempi del processo penale, come di quello civile e degli altri plessi di Giurisdizione, possa trovare soluzione solo con opportune riforme processuali e, soprattutto, con l’assegnazione alla Giustizia di adeguate risorse umane ed economiche rivenienti dalla fiscalità generale, in attuazione dei principi di solidarismo costituzionale, come affermato dal Manifesto dell’Avvocatura Italiana promosso da OCF lo scorso Aprile”.
L’OCF è stato fin dall’inizio contrario all’intervento sulla prescrizione nei termini in cui è stato messo a punto, tanto che ne ha più volte chiesto il ritiro, sia prima che dopo il varo.
La disposizione di riforma – si legge ancora nel comunicato dell’OCF - avrebbe, come conseguenza, “una sostanziale ed insanabile incertezza” per quel che concerne il periodo di svolgimento dei processi penali nel grado di appello nonché “un allungamento sine die dei tempi di definizione, compresi per di più i procedimenti in cui l’imputato sia stato assolto in primo grado”.
La delibera dell’Organismo è stata trasmessa a tutte le rappresentanze istituzionali ed associative dell’Avvocatura, al Presidente della Repubblica, ai Presidenti di Camera e Senato, al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Guardasigilli, al ministro dell’Economia e Finanze e a tutti i Capi degli Uffici Giudiziari.
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