Riforma avvocatura, passi avanti

Pubblicato il 21 maggio 2009
La commissione giustizia del Senato, nel suo comitato ristretto, ha terminato l'esame del disegno di legge sulla riforma della professione forense. Dopo un confronto informale tra le varie componenti dell'avvocatura si procederà alla definitiva approvazione del testo. Tra le probabili modifiche al disegno di legge presentato dal Cnf e ratificato da tutte le varie associazioni, si prevede una rivisitazione della norma anti Bersani anche in considerazione della netta presa di posizione dell'Antitrust secondo cui qualsiasi vincolo sulle tariffe professionali è anticoncorrenziale e deve essere abolito. Il presidente della commissione giustizia del Senato, Filippo Berselli, palesa la propria soddisfazione sul testo predisposto e condiviso da maggioranza ed opposizione. Il testo del Cnf da cui è partita l'analisi della commissione riscrive completamente l'esercizio della professione forense; nel dettaglio, per quanto riguarda il tirocinio - che resta di due anni ma che prevede la contestuale frequenza obbligatoria di corsi di formazione – è previsto un test informatico di ingresso per l'iscrizione all'apposito registro; in materia di assicurazione obbligatoria, il testo prevede per gli avvocati una polizza sulla responsabilità civile volta a coprire anche i valori ricevuti in deposito; per essere qualificato specialista il legale dovrà aver seguito scuole e corsi di alta formazione di durata non inferiore a due anni al cui termine è previsto un esame presso il Cnf. Riviste, infine, anche le regole per i procedimenti disciplinari nei confronti degli avvocati: attività istruttoria demandata ad un collegio istruttore di disciplina istituito a livello distrettuale e giudizio davanti ad un collegio giudicante composto da sette membri effettivi tra avvocati provenienti dagli Ordini del distretto e dal Consiglio dell'ordine al quale appartiene l'esaminato.

Si apre il dialogo tra i commercialisti e l'Organismo unitario dell'avvocatura italiana in ordine alla riforma delle professioni. Grazie all'incontro tra le due categorie di poco più di una settimana fa, organizzato con il Forum delle professioni, sembra delinearsi la volontà di lavorare insieme. L'Oua, tuttavia, apre alle società di professionisti a condizione che non siano contemplati soci di capitale nè società multidisciplinari.
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