Con la legge di bilancio 2021 novità per gli investimenti in ricerca e innovazione. In primo luogo, è prorogata all’anno 2022 la disciplina relativa al credito d’imposta per gli investimenti in attività di ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica e altre attività innovative introdotto dalla legge di bilancio 2020. Contestualmente, vengono fornite precisazioni sulle diverse tipologie di costo, viene resa obbligatoria l’asseverazione della relazione tecnica e vengono “rimodulate” le aliquote dei crediti d’imposta. In merito a quest’ultimo aspetto resta, ad oggi, forte il dubbio (in merito al quale si attendono chiarimenti) se dette aliquote abbiano effetto a partire dal 2021 oppure già dal 2020, visto che la norma della legge di bilancio 2021 interviene nel corpo della vigente norma agevolativa. Si rammenta che sul piano soggettivo possono accedere al credito d’imposta tutte le imprese residenti nel territorio dello Stato, incluse le stabili organizzazioni di soggetti non residenti, indipendentemente dalla natura giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione, dal regime contabile e dal sistema di determinazione del “reddito dell’impresa” (locuzione questa che sostituisce la precedente “reddito d’impresa”); per effetto di tale nuova formulazione della norma si ritiene sia superata quell’incertezza riguardante le imprese agricole: anche queste potranno ora accedere al beneficio. Restano, tuttavia, escluse dalla possibilità di accedere al credito d’imposta le imprese in stato di crisi (ossia in liquidazione volontaria, fallimento, liquidazione coatta amministrativa, concordato preventivo, ecc..) nonché le imprese destinatarie di sanzioni interdittive derivanti dalla violazione delle norme sulla responsabilità amministrativa delle persone giuridiche (Dlgs. 231/2001).
La fruizione del beneficio spettante resta subordinata al rispetto delle normative sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e al corretto adempimento degli obblighi di versamento dei contributi previdenziali e assistenziali a favore dei lavoratori. Riguardo gli obblighi documentali si fa presente che la legge di bilancio 2021 ha stabilito che le imprese sono tenute a redigere e conservare una relazione tecnica “asseverata” che illustri le finalità, i contenuti e i risultati delle attività ammissibili svolte. Sempre sul piano documentale si osserva che - riguardo la comunicazione al Ministero dello sviluppo economico - nella “Avvertenza” dello scorso 29 dicembre 2020 è stato precisato che detta comunicazione “è funzionale” all’acquisizione da parte del Ministero “delle informazioni necessarie per valutare l’andamento, la diffusione e l’efficacia delle misure agevolative” e che “sia il diritto all’applicazione delle discipline agevolative e sia l’utilizzo in compensazione dei relativi crediti non sono in alcun modo subordinati al suddetto invio”.
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