Revocatoria: va verificato il valore probatorio delle scritture contabili

Pubblicato il 17 settembre 2011 Con riferimento all’azione revocatoria, è stato confermato dalla Corte di cassazione l’applicazione del principio per cui anche nei rapporti tra curatela e creditore, che sia stato pagato dall'azienda fallita, vige la regola dell'efficacia probatoria dei libri bollati e vidimati nelle forme di legge, quando siano regolarmente tenuti.

Ciononostante, il giudice deve verificare concretamente se le scritture possono assumere o meno valore di prova di quanto in esse contenuto.

In relazione alla contestazione riferita alla condanna a carico della curatela delle spese processuali, la sentenza n. 18869 del 15 settembre scorso della Corte suprema non rileva alcuna scorrettezza dato che la Corte territoriale ha applicato i principi validi in tale materia per cui si deve tenere conto, nell'attribuzione del costo del processo, dell’esito finale del giudizio di merito.
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