Il Governo, con un emendamento alla Legge Finanziaria, ha proposto che la violazione del dovere di giudizio “sul merito” del bilancio da parte del revisore contabile, determini una responsabilità “fiscale”, se consegue l’infedeltà della dichiarazione dei redditi o della dichiarazione Irap. L’emendamento prevede in questo caso una pesante sanzione amministrativa: i revisori che nella relazione al bilancio omettono di esprimere i giudizi prescritti dall’articolo 2409 ter del Codice civile, saranno puniti con una sanzione pari al 50% del compenso contrattuale relativo all’attività loro commissionata, nei limiti della maggiore imposta accertata alla società. In realtà il revisore, in base all’articolo 2409 ter è già tenuto a rilasciare un giudizio dei motivi per cui non si esprime un parere sul bilancio, per cui il problema che si pone è capire quali sono i comportamenti omissivi per cui potrà vedersi irrogata la sanzione. L’articolo si chiude con un sospetto legittimo degli autori: che si voglia ampliare il campo di indagine del revisore, obbligandolo, sotto la minaccia di una sanzione aggiuntiva, ad effettuare quei controlli che normalmente competono all’Amministrazione finanziaria.
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