Reti d’impresa. Verifica delle condizioni per l’agevolazione fiscale

Pubblicato il 19 dicembre 2011 Le imprese che aderiscono ad una rete si trovano ad affrontare, in prossimità della chiusura dell’anno solare, un duplice impegno: l’applicazione dell’agevolazione fiscale sulla quota di utili destinata al fondo comune; l’esecuzione degli investimenti previsti dal programma comune di rete finanziati con la somma accantonata al citato fondo.

Si ricorda che il Decreto legge n. 5/2009, convertito dalla Legge n. 33/2009, e il successivo Dl n. 78/2010 per favorire la libera aggregazione tra imprenditori che perseguono lo scopo di accrescere la propria competitività sul mercato, hanno istituito il cosiddetto contratto di rete.

Con il contratto di rete le imprese aderenti collaborano dal punto di vista industriale, commerciale, tecnico o tecnologico e si scambiano il know-how secondo modalità predeterminate.

Le imprese che aderiscono a tale forma di contratto beneficiano di un regime di sospensione d’imposta per le quote di utili d’esercizio accantonati ad un’apposita riserva e destinati alla realizzazione di investimenti comuni. Per godere di tale agevolazione fiscale è, però, necessario che gli investimenti previsti nel programma comune e finanziati con i fondi accantonati e detassati siano realizzati entro l’esercizio successivo a quello in cui la quota di utile è stata accantonata. Tale momento viene fissato in occasione dell’approvazione del bilancio d’esercizio.

Per esempio, la quota di utile 2010, che è stata destinata a riserva in sede di approvazione del bilancio nell'aprile 2011, per essere detassata dovrà essere seguita dalla realizzazione degli investimenti programmati entro il 2012. Tuttavia, in caso di esecuzione dell’investimento entro la fine dell’anno, l’impresa potrà vedersi assicurata la deduzione fiscale a partire dal 2011.

Affinché tutto ciò sia possibile è, comunque, necessario che vengano rispettate tre condizioni:

- il programma di rete deve essere asseverato da organismi rappresentativi dell’associazionismo imprenditoriale o da enti pubblici individuati dal decreto del Ministero dell’Economia;
- la riserva non può essere utilizzata per scopi diversi dalla copertura delle perdite;
- la quota degli utili detassati non potrà superare il limite di un milione di euro.

L’asseverazione viene rilasciata solo dopo la verifica della sussistenza degli elementi propri del contratto di rete e dei relativi requisiti di partecipazione in capo alle imprese che lo hanno sottoscritto.

L’ente in grado di vigilare e revocare i benefici eventualmente indebitamente fruiti è l’Agenzia delle Entrate. Per l’accesso all’agevolazione, l’Agenzia ha approvato il “modello Reti”: una comunicazione contenente i dati per la fruizione dei vantaggi fiscali per le imprese appartenenti ad una rete, con le relative istruzioni.

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