Relazione della Commissione europea: Italia agli ultimi posti per lunghezza dei processi
Pubblicato il 10 marzo 2015
Nella
relazione pubblicata il 9 marzo 2015, la
Commissione europea ha fatto il
punto della situazione circa il livello di
qualità, indipendenza ed efficienza dei sistemi giudiziari degli Stati membri.
Ne è emerso che
l’Italia si colloca al
terz’ultimo posto (solo davanti a Malta e Cipro) quanto alla
lunghezza dei procedimenti.
I tempi medi di un nostro processo civile o commerciale, si attestano infatti intorno ai 608 giorni - a fronte dei circa 130 giorni in Germania, 190 giorni in Austria e 308 in Francia – tanto che il responsabile della Commissione si è proposto di intervenire sulla questione, sin dalla prossima primavera, in occasione delle raccomandazioni dell’esecutivo europeo.
Il fattore
eccessiva lunghezza dei processi italiani – che lede l’efficienza del sistema giustizia ed ostacola le stesse attività economiche nel paese – tra l’altro,
è in peggioramento, se si consideri che per risolvere un caso commerciale, occorrevano circa 495 giorni nel 2010 e ben 608 nel 2013.
Si ritiene che la lunghezza dei nostri procedimenti sia da imputare, non solo alla complessità delle procedure italiane o alla scarsa efficienza della funzione pubblica, bensì, anche alla diffusione di forme di clientelismo e iperregolamentazione nelle attività professionali e commerciali.
Ma non è tutto negativo per l’Italia. Il paese infatti non si colloca agli ultimi posti della classifica per quanto riguarda le procedure fallimentari (risolte più rapidamente che in Germania) o per quanto riguarda le comunicazioni telematiche nei Tribunali (al pari della Germania).