La Consob ha dato il suo via libera alla nuova versione del regolamento sul crowdfunding, che tiene conto delle novità legislative introdotte dalla Legge di bilancio 2017 e dal Dlgs n. 129/2017 di recepimento della Mifid 2 (II direttiva Ue in materia di prestazione dei servizi di investimento).
Il nuovo regolamento è in attesa di essere pubblicato sulla “Gazzetta Ufficiale” e la sua entrata in vigore è prevista per il 3 gennaio 2018.
Una novità molto importante del nuovo regolamento sul crowdfunding è l'estensione del suo ambito di applicazione: anche le piccole e medie imprese, infatti, hanno ora la facoltà di accedere a questa particolare forma di raccolta di fondi, che avviene per lo più tramite Internet, attraverso piccoli contributi di gruppi molto numerosi che condividono uno stesso interesse o progetto comune oppure che intendono sostenere un'idea innovativa.
Inoltre è prevista anche una maggiore tutela per gli investitori grazie all'obbligo, in capo ai gestori dei portali per la raccolta di capitali online, di aderire a sistemi di indennizzo o dotarsi di una copertura assicurativa.
I dottori commercialisti hanno espresso la loro soddisfazione per l'avvenuta revisione del regolamento sul crowdfunding. Secondo il Presidente della categoria, Massimo Miani “l’adeguamento del regolamento potrà ora consentire un maggiore utilizzo di questa forma di accesso al mercato dei capitali, inizialmente riservata alle start-up e alle Pmi innovative, da parte di tutte le piccole e medie imprese”.
Le proposte avanzate dal Cndcec in sede di consultazione sono state recepite quasi tutte e hanno condotto alla “necessità di integrare l’offerta con ulteriori informazioni sull’emittente di utilità per gli investitori, quali la struttura dei controlli interni anche di natura contabile e le attività di asseverazione compiute in relazione all’offerta, con una valorizzazione del ruolo del commercialista nell’utilizzo dello strumento da parte delle proprie aziende clienti”.
Circa l'altro aspetto auspicato dal Consiglio nazionale, ossia la possibilità di aprire le piattaforme anche a campagne di debito, si è espresso il Consigliere Lorenzo Sirch, co-delegato all’Area Finanza, che confida che tale possibilità “possa intervenire a breve, considerato che il debito è per sua natura meno rischioso dell’equity e che attualmente sono già operative all’estero piattaforme che raccolgono capitale di debito di società italiane drenando il risparmio nazionale verso altre economie, con danni in termini di PIL, occupazione e gettito fiscale”.
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