Ramo d'azienda, cessione con stima veritiera

Pubblicato il 23 aprile 2014 La carenza di una adeguata motivazione alla cessione del ramo d'azienda non determina, di per sé, l'illegittimità dell'operazione.

Sulla base di questo assunto la Corte di cassazione – sentenza n. 9090 del 22 aprile 2014 – ha confermato la decisione con cui i giudici di merito avevano respinto il ricorso di alcuni lavoratori volto all'annullamento della cessione di un ramo d'azienda dell'impresa di cui gli stessi erano dipendenti.

La cessione del ramo in perdita avrebbe meritato l'annullamento – sottolinea la Corte – nel caso, ad esempio, in cui la stima del valore del settore oggetto dell'operazione fosse stata inveritiera ma non esclusivamente perché fosse carente di motivazione.
Condividi l'articolo
Potrebbe interessarti anche

Assegno di inclusione: novità in arrivo. Aggiornate le faq dal ministero del lavoro

26/02/2025

CCNL tessili Pmi Confapi - Ipotesi di accordo del 18/02/2025

25/02/2025

Milleproroghe: esame avvocato con regime transitorio, nuovo punteggio minimo

25/02/2025

Modello 770/2025 definitivo: istruzioni, novità, soggetti obbligati e scadenze

25/02/2025

Lipe ultimo trimestre 2024: invio autonomo o con dichiarazione Iva

25/02/2025

Costituzione della rendita vitalizia su richiesta del lavoratore: chiarimenti INPS

25/02/2025

Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".

Leggi informativa sulla privacy