si appresta ad ampliare - da martedì 12 dicembre - il pacchetto di procedure di infrazione e a porre sotto esame anche l’Italia per l’estensione dei condoni varata nel 2003 e per il divieto imposto alle aziende distributrici di elettricità e gas a svolgere attività “postcontatore”. Si daranno due mesi di tempo al Governo italiano per presentare le proprie giustificazioni su entrambi i fronti, prima di fare scattare i deferimenti di fronte alla Corte Ue. L’accusa mossa al nostro Paese è che non si è agito perseguendo gli scopi della Sesta direttiva, cioè quello di garantire la riscossione dell’Iva e, inoltre, si ritiene che il condono tombale abbia creato gravi distorsioni di concorrenza, dal momento che soggetti economici che effettuano le stesse operazioni in Paesi distinti, sono stati trattati in modo diverso in relazione al pagamento dell’Iva.
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