Professionisti. L’unico dipendente non obbliga a pagare l’Irap

Pubblicato il 30 dicembre 2014 I liberi professionisti non sono obbligati a pagare l’Irap nel caso abbiano alle loro dipendenze un solo lavoratore. Tale fatto costituisce solamente un indizio di superamento del minimo necessario per l’esercizio dell’attività professionale, tanto da essere necessari altri elementi ben più specifici per provare la presenza di elementi eccedenti il requisito del “minimo indispensabile” per l’esercizio della professione.

Lo precisa la Corte di Cassazione, con l’ordinanza 27394/2014, con la quale i Supremi giudici accolgono il ricorso di un medico convenzionato, che si era visto negare il rimborso Irap per gli anni dal 2003 al 2005.

Secondo la Corte, l’autonoma organizzazione può sussistere in senso oggettivo, come “apparato esterno alla persona del professionista e distinto da lui, frutto dell'organizzazione di beni strumentali e/o di lavoro altrui”. Tuttavia la norma non specifica nulla circa la quantità dei beni che costituiscono il minimo indispensabile per l’esercizio dell’attività professionale. Dunque, l’impiego di un solo collaboratore è solo un indizio di per sé non sufficiente, che va suffragato da altri elementi più precisi.
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