Lo scorso 31 gennaio, il ministro dell’Economia ha varato lo “Schema di decreto legislativo di attuazione della direttiva 2005/60/Ce del Parlamento europeo e del Consiglio del 26 ottobre in materia di antiriciclaggio (Terza Direttiva), su cui le categorie interessate sono invitate a presentare le loro osservazioni entro il prossimo 28 febbraio. Alcuni aspetti sono però già stati evidenziati. Si tratta di un testo molto severo che poco è venuto incontro alle richieste e aspettative delle categorie professionali, soprattutto per ciò che riguarda gli obblighi di adeguata verifica della clientela, registrazione e segnalazione. A tal proposito, è bene segnalare soprattutto le preoccupazioni dei commercialisti che si occupano esclusivamente della tenuta della contabilità e che chiedevano di essere esentati. Da parte loro, infatti, si fa presente la difficoltà di trarre dalle sole dichiarazioni dei redditi e dell’Iva le operazioni sospette dei contribuenti. La preoccupazione principale che emerge è che questa nuova normativa finisca, come quella sulla “privacy” e anti-mafia, per produrre un super quantità di carte così da invadere il Paese senza realmente servire agli scopi prefissati.
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