Il quotidiano offre largo spazio al vasto tema della privacy e a ciò che vi fa da contorno, partendo dalla normativa di riferimento fino ad analizzare le recenti modifiche apportate con la manovra estiva, ovvero con il decreto legge 112/08, convertito ad agosto dalla legge n. 133, cui si è andata ad aggiungere un’altra misura di semplificazione: il provvedimento del Garante datato 27 novembre 2008.
Data la complessità della materia, il Garante della privacy ha messo a punto nel corso degli anni diversi interventi di semplificazione, che di volta in volta hanno interessato adempimenti sempre diversi. Tra i vari interventi, meritevole è stato quello che ha riguardato il documento programmatico sulla sicurezza (Dps), richiesto a gran voce soprattutto dai sostenitori di una riservatezza più snella. Le misure di semplificazione contenute prima nella manovra estiva e poi nel provvedimento dell’Authority del 27 novembre scorso hanno previsto un’importante novità: si tratta della possibilità di sostituire il Dps con un’autocertificazione. Vi è però una deroga piuttosto circoscritta: vi possono ricorrere solo i titolari del trattamento che utilizzano dati comuni o nel caso gestiscano anche informazioni sensibili, queste ultime si riferiscano allo stato di salute o malattia dei dipendenti e collaboratori (anche a progetto), senza l’indicazione della diagnosi, o all’adesione a organizzazioni sindacali o a carattere sindacale. Il citato provvedimento di fine novembre, insieme allo snellimento del Dps, è poi intervenuto anche su altre misure di sicurezza – quali, per esempio, la procedura per nominare gli incaricati del trattamento alla revisione dei sistemi di autenticazione e autorizzazione - con l’obiettivo di facilitare soprattutto le piccole e medie imprese, gli artigiani e i liberi professionisti.
Le indicazioni fornite nel corso del 2008 dal Garante della privacy ai singoli operatori, per adempiere a obblighi in modo semplificato e in casi specifici, sono state rilasciate nell’ottica della semplificazione senza però con ciò intaccare diritti e garanzie. La parola d’ordine dei recenti interventi in materia di privacy è stata, infatti, quella della better regulation. Aziende, artigiani, professionisti e uffici pubblici sono stati invitati a porre maggiore attenzione a “sostanza” e “concretezza”, con meno formalismo e graduando gli accorgimenti a seconda della delicatezza dei dati e del loro utilizzo.
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