Confindustria, Abi, Confprofessioni, Confartigianato e Cnf uniti nel chiedere di accelerare i tempi di approvazione del decreto sulla privacy.
La giornata delle audizioni del mondo economico sul Dlgs registra le osservazioni delle categorie.
Con un documento alle commissioni speciali di Camera e Senato, nel corso di una giornata dedicata alle audizioni del mondo economico sul Dlgs che dovrà integrare le nuove regole europee sulla privacy nel sistema italiano, Confindustria ammonisce: “si concluda quanto prima, in modo da assicurare ai titolari del trattamento il necessario riordino”.
L'associazione propone correzioni:
Il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, al termine dell’audizione negli Uffici di Presidenza congiunti delle Commissioni speciali, ammonisce: “Il Garante della Privacy apra il confronto, sulla base delle disposizioni del Regolamento europeo, con le associazioni di rappresentanza per configurare una normativa applicabile alle piccole e medie imprese. Una regolamentazione semplificata, condivisa e dettagliata settore per settore, con particolare attenzione alle peculiarità degli studi professionali rispetto alle imprese”.
L’assetto normativo che scaturirà dall’emanazione del decreto è troppo frammentario. È il parere dell'Abi che invita a “riconsiderare l’impianto e di unificare in un solo testo la nuova disciplina relativa al Regolamento Ue e quella contenuta nel Codice privacy”. Quanto alle sanzioni si dovrebbe assicurare che non vi siano rischi di sovrapposizione di sanzioni di natura amministrativa e penale.
“Recuperare il Dlgs 196/2003 costringe l’operatore ad un continuo raffronto tra regolamento, nuova normativa di attuazione e vecchio decreto. Ci si aspettava una sostituzione integrale”, è la critica del CNF.
La Confederazione rileva la preoccupazione degli artigiani per l'impatto sui costi, anche solo per la fase di adeguamento. E chiede anche la sospensione per sei mesi delle sanzioni.
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