“Previdenza in tour”. Il Ddl Stabilità non piace ai dottori commercialisti

Pubblicato il 19 ottobre 2013 Dal disegno di legge di Stabilità arrivano alcune novità per il mondo dei professionisti. Da una parte dovrebbe essere inserita una norma di interpretazione autentica sui bilanci delle Casse private di previdenza, per consolidare gli sforzi derivanti dall'applicazione del pro-rata contributivo; dall’altra, per quanto riguarda le Stp, si dovrebbe giungere ad una regolamentazione definitiva in materia di contribuzione integrativa sulle prestazioni.

Per le Casse arrivano, però, anche notizie poco confortanti. Gli enti privatizzati restano paragonati alle amministrazioni pubbliche e, nell’ottica della spending review, obbligati al contenimento della spesa pubblica, con la possibilità, però, di evitare di tagliare i consumi intermedi a condizione di versare allo Stato il 12% della spesa sostenuta nel 2010.

La previsione non è stata accolta favorevolmente dal mondo dei professionisti, che hanno letto la semplificazione come un dovere da rispettare non solo per l’anno 2014, ma anche per gli anni a venire.

Così, in occasione del convegno “Previdenza in tour”, che si è tenuto a Napoli, organizzato dalla Cassa dei dottori commercialisti affiancata dall’Ordine di Napoli, il presidente della Cassa dottori commercialisti ha avuto modo di commentare ed esprimere tutta la sua delusione. Ancora una volta – ha ribadito Renzo Guffanti – si è di fronte ad una norma non chiara nella sua finalità, che impedisce alle Casse di poter lavorare serenamente, in una prospettiva di lungo periodo, senza essere gravate dal peso del risanamento dei conti pubblici così come richiesto dal Governo, non essendo questo un loro compito.

Analogo pensiero è stato espresso anche da Andrea Camporese, presidente dell'Adepp, che ha sottolineato come simili provvedimenti rischiano di minare la mission delle Casse previdenziali, mostrandosi come un vera e propria minaccia che va a svantaggio di tutti i liberi professionisti.

Nel corso del Convegno non è mancata, poi, l’occasione per le Casse di fare il punto sul loro stato di salute e per analizzare le loro prospettive future all’insegna del tema dell’equità: tema inteso non solo come equità tra le generazioni, ma anche come equità tra Casse e Stato.
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