E' stato presentato nel corso di un convegno presso l'accademia della Guardia della finanza di Ostia, il nuovo manuale della GdF (circolare 1/2018) per il contrasto all'evasione e alle frodi fiscali. Si tratta dell'aggiornamento dell’ultima versione del 2008.
Un diverso approccio nel rapporto tra Amministrazione fiscale e contribuenti, con il sostegno alla compliance e con il confronto preventivo fra imprese e Fisco, ha portato alla novità che i contribuenti avranno la possibilità di esaminare gli atti anche nel corso dell’attività ispettiva.
Il manuale, spiega Luigi Vinciguerra, Capo dell’Ufficio Tutela Entrate del Comando generale del Corpo, invita i verificatori ad “adottare ogni accorgimento al fine di garantire al contribuente le migliori condizioni di partecipazione alle attività ispettive, modulando i tempi delle richieste in funzione delle effettive difficoltà di acquisire ed elaborare le informazioni necessarie...i principi del giusto processo e del diritto di difesa da parte del contribuente impongono di riconoscere al contraddittorio endoprocedimentale carattere di doverosità”.
Il Presidente dei commercialisti, Massimo Miani, intervenendo al convegno, ha sottolineato proprio l'impellenza di un intervento in via normativa in materia di contraddittorio preventivo, per modificare l'obbligatorietà in base alla tipologia del tributo fissata dalle Sezioni Unite della Corte di Cassazione: “La linea di discrimine non può essere individuata nella natura armonizzata o meno del tributo”, ma c'è bisogno di un “nuovo approccio basato sulla trasparenza e sul dialogo preventivo tra tutti gli operatori della fiscalità, al fine di privilegiare la tax compliance...definire, favorire e disciplinare rapporti preferenziali e ravvicinati tra Fisco e contribuenti, che si basino sulla reciproca fiducia e sul mutuo affidamento e consentano di risolvere in via anticipata e amichevole le potenziali controversie”.
Pur ammettendo che tale approccio è ampiamente riconosciuto dagli organi centrali della Guardia di Finanza e dell’Amministrazione finanziaria, il presidente sostiene che non c'è la stessa risposta a livello periferico: “assistiamo a comportamenti di chiusura a forme di reale contraddittorio che sacrificano non solo le ragioni dei contribuenti ma, spesso, anche il nostro ruolo di professionisti incaricati di rappresentarli...è proprio la ritrosia degli Uffici ad assumersi responsabilità il principale ostacolo ad una più ampia e generalizzata tax compliance”.
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