Prelievi di tracce biologiche all'insaputa dell'indagato
Pubblicato il 26 luglio 2014
Se non si incide sulla sfera di libertà dell'indagato, è possibile che un'operazione di
prelievo di tracce biologiche (Dna) possa avvenire ad insaputa dello stesso.
E l'accertamento su detto prelievo potrà essere legittimamente effettuato sempre che il medesimo sia avvenuto con
modalità non invasive né lesive dell'integrità personale.
Ciò, nonostante l'assenza, nel nostro ordinamento, di una norma che disciplini i casi e le modalità relative ai prelievi ematici coattivi.
E' quanto puntualizzato dalla Cassazione nel testo della sentenza n.
11912 del 25 luglio 2014.