Per i “minimi” il salvacondotto di Bruxelles

Pubblicato il 17 settembre 2008 Il regime italiano sui contribuenti “minimi” ha ricevuto l’ok da parte del Consiglio Affari generali dell'Ue, con effetto retroattivo dal 1° gennaio 2008. La decisione, in corso di pubblicazione sulla “Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea”, autorizza la Repubblica italiana ad una deroga all’articolo 285 della direttiva 2006/112/Ce, che disciplina attualmente il sistema comune d’imposta sul valore aggiunto. La deroga richiesta dal nostro Paese il 15 novembre 2007, si è resa necessaria in quanto il regime dei contribuenti “minimi” – introdotto dalla Finanziaria 2008 – prevede, fra l’altro, che i soggetti interessati “non addebitano l’Iva a titolo di rivalsa”. L’articolo 285 della direttiva 112/2006 consente alla generalità degli stati membri di prevedere una franchigia d’imposta con riferimento ai soli soggetti passivi il cui volume d’affari annuo non superi la soglia dei 5mila euro. L’approvazione del Consiglio rispecchia la proposta della Commissione Ue, salvo che per l’inserimento di una specifica e opportuna previsione sui termini temporali della deroga, che si applica ai periodi d’imposta tra il 1° gennaio 2008 e il 31 dicembre 2010.
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