L’Inps ha avviato la procedura di sospensione del trattamento minimo delle pensioni in regime internazionale per chi, nel 2023, compirà l’età pensionabile prevista dallo Stato estero comunitario od extra comunitario convenzionato; lo comunica l’Istituto con messaggio n. 4087/2022, non presente sul sito istituzionale.
I beneficiari di pensione in regime internazionale possono aver diritto in Italia ad una pensione di integrazione al trattamento minimo, più quella liquidata dallo Stato estero alla maturazione dei relativi requisiti.
Attuando quanto disposto dall'art. 8 della L. n. 153 del 30 aprile 1969, con circolare n. 27 del 1° febbraio 1991 l’Inps ha introdotto la procedura di sospensione cautelativa dell'integrazione al trattamento minimo al compimento dell'età pensionabile prevista dall'ordinamento previdenziale del Paese convenzionato in causa, al fine di evitare il recupero di prestazioni indebite in conseguenza della successiva liquidazione della pensione estera che potrebbe portare alla riduzione o alla non spettanza del trattamento minimo in Italia, il cui diritto è subordinato alla sussistenza di redditi al di sotto di una certa soglia.
Con il messaggio in oggetto, quindi, l’Inps rende nota l’avvenuta richiesta di comunicazione delle notizie relative alla situazione pensionistica inviata ai titolari di pensioni in convenzione internazionale residenti all'estero che, nel corso del 2023, sono soggetti alla sospensione del trattamento minimo per raggiungimento dell'età pensionabile prevista dai regimi assicurativi esteri.
I pensionati devono quindi comunicare le informazioni richieste utilizzando il modello SOSP/TM 1 allegato alla richiesta; al solo fine di assicurare un ragionevole lasso di tempo per la restituzione della dichiarazione, per chi compie la suddetta età a dicembre 2022 l'integrazione al trattamento minimo viene sospesa da febbraio 2023, anziché dal primo giorno del mese successivo a quello di compimento dell'età pensionabile estera.
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