Il Ddl approvato venerdì dal Consiglio dei ministri amplia i casi di trasferimento d'ufficio dei magistrati, anche in deroga a quanto previsto dal nuovo ordinamento giudiziario. L'obiettivo è quello di coprire le sedi disagiate dopo l'annunciata fuga dalle Procure. Il trasferimento d'ufficio sarà quindi possibile sia nei confronti dei magistrati che svolgono da più di dieci anni le stesse, sia per chi si trova nella stessa posizione tabellare, nello stesso gruppo di lavoro nell'ambito delle stesse funzioni e che, alla scadenza del periodo massimo di permanenza, non ha presentato domanda di trasferimento a un'altra funzione, ad un diverso gruppo di lavoro o ad un altro ufficio. Inoltre, potranno essere trasferiti d'ufficio anche i magistrati che abbiano ottenuto la prima valutazione di professionalità da non più di quattro anni. Il trasferimento, in ogni caso, sarà possibile solo nei confronti dei magistrati che prestano servizio nello stesso distretto o, al più, in uno limitrofo.
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