Con comunicato stampa del 13 aprile 2016, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha dato notizia della firma del Decreto relativo al cosiddetto “part-time agevolato”, una misura sperimentale prevista nella Legge di Stabilità 2016.
Grazie ad essa, i lavoratori del settore privato potranno concordare con il proprio datore di lavoro il passaggio al part-time, con una riduzione dell'orario tra il 40 ed il 60%, e riceveranno mensilmente in busta paga l'importo corrispondente ai contributi previdenziali a carico del datore di lavoro: tale importo non concorrerà alla formazione del reddito da lavoro dipendente.
Per il periodo di riduzione della prestazione lavorativa, lo Stato riconoscerà al lavoratore la contribuzione figurativa corrispondente alla prestazione non effettuata, cosicché alla maturazione dell'età pensionabile il lavoratore percepirà l'intero importo della pensione, senza alcuna penalizzazione.
Chiarisce il comunicato ministeriale che la norma concede tale prerogativa ai lavoratori assunti con contratto a tempo pieno indeterminato che possiedano il requisito contributivo minimo per la pensione di vecchiaia (20 anni di contributi) e che maturino il requisito anagrafico entro il 31 dicembre 2018.
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