Il Consiglio nazionale forense ha elaborato alcune proposte di modifica dei parametri forensi previsti per l’attività giudiziale in materia civile e penale.
L’ipotesi di modifica è stata approvata dal Cnf nella seduta amministrativa straordinaria del 10 febbraio 2017, nonchè illustrata ai Consigli dell’Ordine degli Avvocati e le Unioni Regionali Forensi, nell’incontro che ha seguito la cerimonia di inaugurazione dell’Anno Giudiziario 2017.
Con riferimento al settore civile, si propone, tra le varie modifiche, una più articolata individuazione dei criteri da adottare per la determinazione del compenso per l’attività stragiudiziale, di disciplinare, espressamente, il compenso dovuto per l’attività prestata come avvocato nell’ambito della mediazione, della a.d.r. e degli organismi di composizione della crisi, di reintrodurre il distinguo tra i compensi previsti per l’arbitro unico e per quello collegiale.
Nel penale, nella proposta del Cnf si prospetta la modifica dell’articolo 12, comma 1, dove prevede che non debbano essere contemplate le udienze di mero rinvio nel calcolo del compenso e che, altresì, la determinazione del compenso non possa “essere svincolata da criteri quantitativi connessi al numero di atti difensivi redatti ovvero di udienze cui il difensore ha partecipato”.
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