Si va delineando sempre di più la prossima Legge di Stabilità e come confermato dallo stesso Premier, Matteo Renzi, che ha partecipato all’assemblea di Unindustria a Treviso, in essa troverà ampio spazio il cosiddetto “pacchetto imprese”: tutta una serie di misure volte ad incentivare soprattutto chi investe nella propria azienda, per consolidare la crescita.
Nelle carte del Governo anche un jolly, quello del super-ammortamento, che consentirà a chi investirà in beni strumentali per la propria azienda, esclusi gli immobili, di avere la possibilità di portare in ammortamento una percentuale del 140% (dunque, chi investe 100 può dedurre fino a 140). Si tratta di uno sconto fiscale molto significativo per chi investe nel Paese e, di fatto, un vero e proprio incoraggiamento da parte dello Stato per chi lavora.
Nel confermare la misura per il 2016, Renzi non esclude che il super-ammortamento potrebbe essere applicato anche agli acquisti effettuati nell'ultimo trimestre del 2015.
L'Ipotesi è attualmente allo studio dei tecnici di Palazzo Chigi e dell’Economia e potrebbe entrare in vigore già da questo mese. L'obiettivo è quello di non deprimere gli acquisti degli ultimi tre mesi dell'anno, soprattutto dopo l’ufficializzazione della partenza dello sgravio fiscale (pari al 140%) riconosciuto a chi investirà in nuovi macchinari nel nuovo anno.
Questa misura farà parte del “pacchetto-imprese” da 1,8 miliardi di euro, che vede in lista un primo taglio dell'Ires e altri specifici interventi di sostegno per il made in Italy e il Fondo di garanzia delle Pmi.
Questo pacchetto di interventi, che deve essere perfezionato dall'Esecutivo, dovrà fare i conti con le risorse disponibili e con gli interventi necessari che dovranno essere delineati nei prossimi giorni, in vista del varo della Legge di Stabilità fissato per il 15 ottobre.
Da perfezionare anche il piano-spending che dovrebbe oscillare tra i 7 e gli 8 miliardi di euro. Di questi, circa 5,5-6 miliardi dovrebbero arrivare dai tagli ai Ministeri, (tra gli 1,5 e i 2 miliardi), a cui si dovrebbero poi andare ad aggiungere almeno 2 miliardi di minore spesa provenienti dalla sanità, mentre risparmi tra gli 1,5 e i 2 miliardi dovrebbero essere realizzati con il nuovo meccanismo di centralizzazione degli acquisti Pa. Dal 2016, si potrebbero, poi, attendere ulteriori risparmi grazie alla stretta sulle partecipate e a quella sugli uffici doppione.
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