Stabilità 2016. Pacchetto imprese, super ammortamento per i beni strumentali

Pubblicato il 12 ottobre 2015

Si va delineando sempre di più la prossima Legge di Stabilità e come confermato dallo stesso Premier, Matteo Renzi, che ha partecipato all’assemblea di Unindustria a Treviso, in essa troverà ampio spazio il cosiddetto “pacchetto imprese”: tutta una serie di misure volte ad incentivare soprattutto chi investe nella propria azienda, per consolidare la crescita.

Super-ammortamento

Nelle carte del Governo anche un jolly, quello del super-ammortamento, che consentirà a chi investirà in beni strumentali per la propria azienda, esclusi gli immobili, di avere la possibilità di portare in ammortamento una percentuale del 140% (dunque, chi investe 100 può dedurre fino a 140). Si tratta di uno sconto fiscale molto significativo per chi investe nel Paese e, di fatto, un vero e proprio incoraggiamento da parte dello Stato per chi lavora.

Nel confermare la misura per il 2016, Renzi non esclude che il super-ammortamento potrebbe essere applicato anche agli acquisti effettuati nell'ultimo trimestre del 2015.

L'Ipotesi è attualmente allo studio dei tecnici di Palazzo Chigi e dell’Economia e potrebbe entrare in vigore già da questo mese. L'obiettivo è quello di non deprimere gli acquisti degli ultimi tre mesi dell'anno, soprattutto dopo l’ufficializzazione della partenza dello sgravio fiscale (pari al 140%) riconosciuto a chi investirà in nuovi macchinari nel nuovo anno.

Questa misura farà parte del “pacchetto-imprese” da 1,8 miliardi di euro, che vede in lista un primo taglio dell'Ires e altri specifici interventi di sostegno per il made in Italy e il Fondo di garanzia delle Pmi.

Questo pacchetto di interventi, che deve essere perfezionato dall'Esecutivo, dovrà fare i conti con le risorse disponibili e con gli interventi necessari che dovranno essere delineati nei prossimi giorni, in vista del varo della Legge di Stabilità fissato per il 15 ottobre.

Spending review

Da perfezionare anche il piano-spending che dovrebbe oscillare tra i 7 e gli 8 miliardi di euro. Di questi, circa 5,5-6 miliardi dovrebbero arrivare dai tagli ai Ministeri, (tra gli 1,5 e i 2 miliardi), a cui si dovrebbero poi andare ad aggiungere almeno 2 miliardi di minore spesa provenienti dalla sanità, mentre risparmi tra gli 1,5 e i 2 miliardi dovrebbero essere realizzati con il nuovo meccanismo di centralizzazione degli acquisti Pa. Dal 2016, si potrebbero, poi, attendere ulteriori risparmi grazie alla stretta sulle partecipate e a quella sugli uffici doppione.

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