Oua e Anf sulla delega per l'efficienza del processo civile

Pubblicato il 12 febbraio 2015 Primi commenti a caldo da parte dell'avvocatura rispetto al disegno di legge delega sulla riforma del processo civile approvato dal Consiglio dei ministri nella seduta del 10 febbraio 2015.

Oua: passaggi positivi con qualche criticità

L'Organismo unitario dell'avvocatura, in particolare, con comunicato dell'11 febbraio 2015, rende noto di aver rilevato dei punti positivi nel testo licenziato dal Governo, soprattutto per quel che concerne l'eliminazione del filtro in appello e l'istituzione del tribunale della famiglia.

Tuttavia – secondo l'Oua – l'Esecutivo continuerebbe ad eludere diversi problemi, per come già evidenziati dall'Organismo in un documento approvato nei mesi scorsi.  

L'Oua evidenzia alcune criticità con particolare riferimento all'aumento delle competenze del tribunale per le imprese: ed infatti, il venir meno del principio di prossimità e l'aumento del contributo unificato (previsto in misura doppia rispetto a quello ordinario), renderebbe particolarmente arduo l'accesso alla giustizia da parte delle piccole imprese e dei soggetti più deboli.

Con riferimento al tribunale della famiglia, l'Oua chiede che venga precisato se sia finalmente prevista “la definitiva eliminazione dell'insoddisfacente esperienza dei Tribunali per i minorenni”.

Contrarietà totale viene, infine, espressa relativamente all'introduzione del principio di sinteticità degli atti. Per l'Oua “si correrebbe il serio rischio di attribuire alla discrezione del singolo magistrato la valutazione circa l'effettivo superamento o meno della lunghezza massima di un atto, con rischio evidente di abusi e ingiustizie”.

In ogni caso – sottolinea il presidente dell'Oua, Mirella Casiello - “chiederemo immediatamente un incontro al Ministro e di essere ascoltati in audizione dalle Commissioni Giustizia del Parlamento per avanzare le necessarie richieste di modifica”.

Anf: sforzo apprezzabile con auspicio che vengano colti i suggerimenti dei legali

Secondo l'Associazione nazionale forense, le nuove misure, al netto di alcuni aspetti positivi, susciterebbero qualche perplessità.

In particolare – viene spiegato in un comunicato dell'11 febbraio 2015 - non convincerebbe completamente il sistema disegnato per il primo grado di giudizio né le scelte, poco chiare, in materia di diritto di famiglia.

Lo schema di Ddl costituisce “uno sforzo apprezzabile e condivisibile” - conclude il segretario generale dell'Anf, Ester Perifano - “ma ci auguriamo anche che il Parlamento, nell'esame del ddl delega, sappia cogliere i suggerimenti costruttivi che provengono da chi il processo lo applica ogni giorno nelle aule dei Tribunali”.
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