Oua contrario all'aumento del contributo unificato

Pubblicato il 16 dicembre 2014 L'Organismo unitario dell'avvocatura (Oua), con comunicato del 15 dicembre 2014 a firma del presidente, Mirella Casiello, rende nota la contrarietà dell'associazione rispetto all'emendamento presentato dal ministero della Giustizia alla Legge di stabilità, attualmente all'esame del Senato, e che prevede, al fine di incentivare l'accesso ai sistemi di risoluzione delle controversie quali le negoziazioni e gli arbitrati, un credito di imposta fino a 500 euro da finanziare attraverso un aumento lineare del contributo unificato nella percentuale del 10%.

Credito d'imposta finanziato dall'incremento dei contributi

E' la scelta dello strumento di copertura economica che non piace agli avvocati, un'opzione che - si legge nel comunicato - “danneggia i cittadini che vedono ancora una volta compresso un loro diritto: l'accesso alla giustizia”.

Secondo l'Oua, “sarebbe stato auspicabile prevedere stanziamenti adeguati, eliminando sprechi e utilizzando le risorse che produce il settore, quelle del Contributo Unificato, del Fondo unico della giustizia, nonchè dell'Imposta di registro”.
Condividi l'articolo
Potrebbe interessarti anche

Assumere un over 50: tre soluzioni a confronto per risparmiare

08/10/2024

CCNL Lavanderie e Tintorie Conflavoro - Accordo integrativo del 09/09/2024

08/10/2024

CCNL Metalmeccanica artigianato Conflavoro - Accordo del 09/09/2024

08/10/2024

Reddito di cittadinanza: mancata comunicazione di nuova occupazione

08/10/2024

Modello 730/2024 errato? Correzione con le dichiarazioni integrative

08/10/2024

Cassa Forense: pagamento contributi con scadenza 31 ottobre 2024

08/10/2024

Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".

Leggi informativa sulla privacy